TOLKIEN E LA TOSSICODIPENDENZA

“IL POTERE IN UN ANELLO: Tolkien e la tossicodipendenza”

per TILT (Fiorano Modenense 11/7/2013)

 

I- I POTERI DELLA TdM

Testo 1) Da “Il consiglio di Elrond”: “Ascoltarono tutti attentamente la voce limpida di Elrond che parlava di Sauron e degli Anelli del Potere, e di quando furono forgiati, nella Seconda Era del mondo arcaico. Parte della storia alcuni già la conoscevano, ma l’intera vicenda era ignota a tutti, e molti sguardi erano rivolti verso Elrond, pieni di timore e di meraviglia mentre egli raccontava dei Fabbri Elfi di Eregion e della loro amicizia con Moria, e del loro desiderio di sapere, che fu la loro rovina. A quell’epoca Sauron non era ancora d’aspetto malvagio, ed essi accettarono il suo aiuto e diventarono potenti nella loro arte, mentre egli apprese tutti i loro segreti e li tradì, e forgiò di nascosto nella Montagna di Fuoco l’Unico Anello per dominarli.” [Consiglio di Elrond].

      - Valore: cosa muove Sauron e Elfi, e cosa fanno? Elfi desiderano sapere e forgiano anelli per preservare mondo, Sauron per Dominarli.

Testo 2) Incontro con gli elfi a Lorien: “[Frodo] Si voltò e vide che ora Sam era in piedi accanto a lui, e si guardava intorno con aria perplessa, strofinandosi gli occhi come se non fosse certo di esser desto. « Il sole brilla davvero, e siamo in pieno giorno », disse. « Credevo che gli Elfi amassero soltanto luce di luna e stelle: eppure questo posto è il più elfico che abbia mai visto o udito descrivere. Ho la sensazione di trovarmi all’interno di un canto, se riesco a farmi intendere » ” [FOTR, c. VI fine]. (a Lorien si fermano un mese e sembrano pochi giorni).

     - Valore: che tipo di potere? potere di elfi: far entrare dentro a un canto, a una storia. Riflesso del potere sub-creativo di colui che narra storie, che sembrano vere.

 

- Classificazione dei poteri (Lettere)

 

PARTIZIONE DEL POTERE

a) per il Dominio [131, 75]

b) non per il dominio [131, 75]

1) con appartus [155, 131]

1a) L’unico Anello (tecnica)

1b) Anelli degli Elfi per conservare

2) senza apparatus [155, 131

2a) Controllo orchi, la voce di Saruman

2b) Capacità sub creative

 

 

II- VALUTAZIONE DEL POTERE NELLA TDM

No che b) è sempre buono

   - su 2b) L. 153 “Si può fare del gran male, naturalmente, attraverso l’arma potente del «mito» - specialmente con intenzione. Il diritto alla «libertà» del sub-creatore non è una garanzia tra gli uomini dopo la Caduta che non sarà usato in modo distorto, come lo è il libero arbitrio.” 

   - su 1b) lett. 181: "Il cambiamento in quanto tale non viene rappresentato come male: costituisce lo sviluppo della storia e rifiutarlo va, naturalmente, contro il disegno di Dio. Ma la debolezza degli Elfi è quella di rimpiangere il passato ed accettare malvolentieri i cambiamenti (...) Per questo caddero in parte preda degli inganni di Sauron: desideravano del potere sulle cose... per fermare il cambiamento e mantenere tutte le cose sempre fresche e belle."

No che a) è sempre cattivo: ammette che qualche macchina può essere positiva: Lotho [lett. 155], mulini nella contea e vedremo Gandalf dopo.

Sono tutti legati. E’ dal desiderio di conoscere e preservare le cose (2b) che gli elfi chiedono la collaborazione di Sauron, per cui fanno anelli per preservare (1b); ma sono ingannati dalle parole di Sauron (2a) che fa l’Unico Anello per dominarli (1a). cfr.  Lett. 131 e 75.

Infine: « Per i Mezzuomini questa sarà la morte, Gandalf », disse Boromir. « È inutile rimaner qui seduti ad aspettare che la neve ci copra fin sopra la testa. Dobbiamo far qualcosa per salvarci ». « Da’ loro questo », disse Gandalf, frugando nel suo fagotto ed estraendone una fiaschetta di cuoio. « Un solo grosso sorso per ognuno di noi. È estremamente prezioso; è mIruvor, il cordiale di Imladris. [...] « Che ne dici di un fuoco? », chiese ad un tratto Boromir. « Mi pare che ci stiamo avvicinando al momento della scelta tra il fuoco e la morte, Gandalf. Indubbiamente saremo occultati ad ogni sguardo ostile, quando la neve ci avrà ricoperti, ma non vedo come ciò possa più esserci utile ». « Puoi accendere un fuoco, se ci riesci », rispose Gandalf. [...]. Ma benché avessero portato seco legna ed esche, secondo il suggerimento di Boromir, non bastò la destrezza degli Elfi e nemmeno l’abilità dei Nani per accendere una fiamma che resistesse al turbinio del vento o incendiasse il combustibile bagnato. Finalmente Gandalf stesso diede loro, riluttante, una mano. Prese un fascio e lo tenne un momento alzato, quindi col comando naur an edraith ammen! [ nAur An Edraith Ammen" e significa: "(che il) fuoco (sia) per la nostra salvezza"] lo colpì in centro con un’estremità del proprio bastone. Immediatamente si sprigionò una fiamma verde e blu, e la legna avvampò crepitando”. Cosa ci dice questa esitazione di Ganddalf? Che non solo l’Anello, ma ogni uso di potere è sempre pericoloso (in stato di caduta).

 

III- Il potere dell’Anello

   Vista la complessità della questione, per capire il potere nella TdM nulla di meglio che esaminare il potere dell’Anello, in quanto personificazione concreta della “logica” del potere.

Caratteristica specifica del potere dell’anello.  Tesi principali

a- permette il controllo, di vedere senza essere visti: Chance (Foucault e Bentham fine ‘700) (però qui potere è staccato dalla persona). Disegno.

b- corrompe: ok con sua concezione non manichea di Tolkien. Esempio: esternamente fa diventare per sempre un’ombra: Spettri e Gollum.   LOTR c. 2.

c- rivela: quando puoi fare ciò che vuoi allora si vede chi sei (Shippey Rotome 203). Infatti Elrond dice “lo stesso desiderio di esso corrompe il cuore” (SDA 261). Lo si vede bene in Boromir e (in senso positivo) in Merry e Pipino che mai mostrano interesse per l’Anello. Così però parrebbe che ci siano buoni o cattivi in sé.

d- da’ assuefazione (Shippey). Si spiega perché:

   - tutti quelli che lo usano molto soccombono: Gollum e Spettri

   - chi lo usa poca può non soccombe: Sam

   - qualcuno lo desidera ancor prima di averlo provato e soccombe: Boromir

   - chi è consapevole del pericolo lo rifiuta: Gandalf, Galdriel, Framir.

   - Alcuni pur non desiderandolo soccombono per l’uso: Frodo. Questo perché la dipendenza è fisica e non morale: “Per estendere il paragone [tra Gollum che strappa con un morso a Frodo il dito con l’Anello] con l’eroina, si potrebbe dire che i tossicodipendenti possono essere curati tramite l’uso della forza esterna, e spesso questo si rivela necessario, anche se la loro collaborazione è sicuramente d’aiuto. Tuttavia, aspettarsi che spezzino le siringhe e buttino via la droga unicamente per forza di volontà significa confondere la dipendenza (che è fisica) con il vizio (che è morale)” (Shippey, ROTOME 206).

 

IV- CONCLUSIONE

T. non ci dice cosa dobbiamo fare col potere: non ha intenti banalmente didascalici. Ma egli ci dice molto di più: ci fa vedere, per mezzo dell’Anello, come funziona il potere, e ci mostra che ogni uso potere è sempre pericoloso perché (se si accetta Shippey) dà assuefazione.

 

APPENDICE: Le leggi del potere

I- Prima legge del potere: Il potere si proporziona a chi lo usa: es. Gollum («Vedi, tesoro mio: se ce l’abbiamo noi, allora possiamo fuggire, anche da Lui, eh? Forse diventiamo molto forti, più degli Spettri. Sire Sméagol? Gollum il Grande? Il Gollum! Mangia pesce ogni giorno, tre volte al giorno, fresco dal Mare. Gollum più prezioso dei Tesori!» LDT c. II, L’attraversamento delle paludi)), Boromir, Sam («L’Anello lo tentava già, rodendo la sua volontà e la sua mente. Pazzie fantasiose sorsero nel suo cervello, ed egli vide Samvise il Forte, Eroe dell’Era, avanzare con una spada di fuoco attraverso il cupo territorio, mentre eserciti accorrevano al suo richiamo e marciavano a distruggere Barad-dûr. Allora le nubi si squarciarono e il sole tornò a brillare; ai suoi ordini, la valle di Gorgoroth divenne un giardino in fiore ove gli alberi portavano frutta. Doveva soltanto infilare l’Anello e arrogarselo, e tutto ciò sarebbe stato possibile» IRR, La torre di Cirith Ungol).

 II- Seconda legge del potere: più il potere è grande più è l’uso è pericoloso, indipendentemente da chi lo usa e dai fini per cui è usato: es. Gandalf “« No! », gridò Gandalf, saltando in piedi. « Con quel potere, il mio diventerebbe troppo grande e troppo terribile. E su di me l’Anello acquisterebbe un potere ancor più spaventoso e diabolico »  FOTR c. 2.